“Libri e Podcast”: un progetto della Prima F, scuola “Volta”, Cologno Monzese

Leggere e parlare di libri: è un’attività che può attrarre ragazzini di 11-12 anni? È stata questa la mia scommessa, di docente e appassionata di lettura, all’inizio dell’anno scolastico giunto a termine proprio in questi giorni. Una scommessa che mi pare di aver vinto, a giudicare dalla partecipazione attiva e creativa dei miei alunni della classe 1F.

Tutto nasce da una semplice intuizione: se la lettura è un’attività individuale, è anche vero che ha però sempre bisogno di un passo “oltre”, di una dimensione sociale. Si leggono libri che ci consigliano gli amici e si pubblicano sui social le copertine dei libri che abbiamo amato.

E quindi, perché non fare parlare anche i giovani lettori, magari sperimentando la comunicazione digitale, attraverso podcast che illustrano libri per ragazzi?

Gli alunni della prima F ci si sono buttati con entusiasmo: hanno scelto i libri che ho portato in classe in una bella valigia azzurra, tutti libri che avevo già letto, in modo da potere garantire ai miei giovani lettori un accompagnamento per quanto possibile complice, empatico. Li hanno presi in mano, rigirati, sfogliati e scelti, un po’ timorosi, ma aperti alla nuova avventura. Per qualche settimana hanno tenuto un “Diario del lettore”, su cui hanno annotato le pagine lette nelle sessioni di lettura a casa e in classe, insieme alle loro impressioni, emozioni, riflessioni, domande.

Una volta finito il libro, con estro artistico ne hanno tratto una grande infografica (un “One Pager“), che hanno poi illustrata ai compagni in un “Book Talk” attentamente preparato. Scopo della condivisione: invogliare altri alla lettura di quelle stesse pagine che li avevano fatti volare. Le attività individuali si sono alternate a quelle di gruppo, nelle quali i ragazzi hanno valutato e votato gli aspetti più interessanti presentati, hanno avanzato proposte di correzione e offerto suggerimenti ai compagni. Finché si è arrivati alla registrazione audio vera e propria, che i giovani podcaster  hanno realizzato con lo smartphone sfumando un sottofondo musicale sotto la voce.

Il risultato? Non certo perfetto! Qualche incertezza e anche qualche errore di grammatica sono rimasti, nonostante le segnalazioni e i consigli. Ma sono prodotti autentici e sono tappe importanti di un percorso in cui tutti avranno modo di migliorarsi.

I podcast, “montati” sul cartellone prodotto dai ragazzi, sono proposti a tutti, ma soprattutto si rivolgono ad altri giovani esploratori di storie stampate! 

Anna Favalli,
Docente Scuola secondaria di primo grado “Volta”, Cologno Monzese.


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